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La Falsa Pista


 
Estate 1994. Gli svedesi siedono incollati ai televisori per seguire il campionato del Mondo di Calcio. Ma per Kurt Wallander, il commissario della squadra criminale di Ystad, la festa si trasforma in un incubo.
 
Nella magnifica estate nordica una ragazza si cosparge di benzina e si dà fuoco in un campo di colza in fiore. Poco dopo un ex ministro di grazia e giustizia, con un passato pieno di ombre, viene trovato sulla spiaggia con la spina dorsale spezzata e scotennato.

È l’inizio di una terribile serie di omicidi: come un indiano sul piede di guerra, un brutale assassino uccide silenziosamente e strappa lo scalpo al nemico sconfitto.. Ma qual è il legame tra un ministro in pensione, un antiquario affermato e un comune ricettatore? Perché l'assassino scotenna le sue vittime?

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Eppure fu quello che successe. Era la terza sera, quella che doveva essere l'ultima. Si erano trovati nella Calle del Sol, la più grande delle strade della città, quando improvvisamente Juan era sparito fra la gente che ballava mascherata. Non si erano messi d'accordo su un punto dove incontrarsi nel caso si fossero separati. Pedro aveva cercato Juan fino a notte inoltrata senza trovarlo. Non lo aveva ritrovato neppure fra le panchine del parco dove avevano dormito le notti precedenti. All'alba, Pe­dro si era seduto vicino a una delle statue della Plaza de Cultu­ra. Aveva bevuto l'acqua di una fontana per dissetarsi. Ma non aveva neanche un soldo per comprarsi del cibo. Aveva pensato che l'unica cosa che potesse fare, era cercare di ritrovare la stra­da che portava a casa. Sarebbe bastato uscire dalla città per po­tersi infilare in una delle tante piantagioni di banane e mangiare a sazietà.

Improvvisamente si era accorto che qualcuno gli si era sedu­to a fianco. Era una ragazza della sua stessa età. Aveva subito pensato che era la più bella ragazza che avesse mai visto. Quan­do lei si era accorta a sua volta della sua presenza, lui aveva abbassato lo sguardo imbarazzato. L'aveva guardata di nasco­sto, mentre si toglieva i sandali e si massaggiava i piedi dolenti. Fu così che incontrò Dolores. Molte volte, più tardi, avevano parlato di come la scomparsa di Juan nel turbinio del carnevale e i piedi che le facevano male li avevano fatti incontrare. Seduti alla fontana, avevano cominciato a parlarsi.

Anche Dolores era in città per una breve visita. Aveva cercato lavoro come domestica ed era andata di casa in casa nel quar­tiere dei ricchi, senza successo. Come Pedro, anche lei era figlia di un campesino, e il suo villaggio non era lontano da quello dove Pedro viveva. Insieme erano usciti dalla città e si erano saziati rubando banane dagli alberi nelle piantagioni lungo la strada, e più si erano avvicinati al villaggio di Dolores, più ave­vano rallentato l'andatura.

Due anni dopo, a maggio, prima dell'inizio del periodo delle piogge, si erano sposati e si erano trasferiti nel villaggio di Pe­dro, dove uno zio di Pedro aveva dato loro una piccola casa. Pedro lavorava in una piantagione di canna da zucchero e Do­lores coltivava verdure per poi rivenderle ai compratori che passavano. Erano poveri allora, ma erano giovani e felici.

Solo una cosa non era come avrebbero voluto. Dopo tre anni Dolores non era ancora rimasta incinta. Non ne parlavano mai. Ma Pedro aveva potuto notare che Dolores era diventata sem­pre più irrequieta. Senza che lui lo sapesse, si era persino recata, in gran segreto, a cercare aiuto da una curiositas al confine con Haiti, ma niente era cambiato.

Dovevano passare otto anni. Ma una sera, quando Pedro stava rientrando dalla piantagione di canna da zucchero, lei gli era andata incontro e gli aveva annunciato di essere incinta. Alla fine dell'ottavo anno del loro matrimonio, Dolores diede alla luce una figlia. Quando Pedro vide sua figlia per la prima volta, si rese immediatamente conto che la bambina aveva ereditato la bellezza di sua madre. Quella sera, Pedro era andato in chiesa e aveva offerto una moneta d'oro che aveva avuto in dono da sua madre quando questa era ancora viva. L'aveva offerta alla Vergine Maria e aveva pensato che anche lei, con il suo bimbo in fasce, gli ricordava Dolores e la loro bambina appena nata.

Dopodiché, era tornato a casa cantando a voce talmente alta e forte, che la gente che lo incontrava lo guardava e si chiedeva se avesse bevuto troppo estratto di canna da zucchero fermentato.

Dolores dormiva. Respirava sempre più affannosamente e si muoveva irrequieta.

«Non puoi morire» sussurrò Pedro notando che non riusciva più a controllare la propria disperazione. «Non puoi lasciare me e nostra figlia.»

Due ore dopo era tutto finito. Per un breve attimo il respiro di Dolores si fece completamente normale. La donna aprì gli occhi e lo fissò.

«Devi battezzare nostra figlia» disse. «Devi battezzarla e devi prenderti cura di lei.»

«Presto starai nuovamente bene» le rispose. «Andremo in­sieme in chiesa e la faremo battezzare.»
 
«Io non ci sono più» gli rispose chiudendo gli occhi.
 
Poi se n'era andata.
 
Due settimane più tardi, Pedro lasciò il villaggio con sua fi­glia in un cesto che portava sulle spalle. Suo fratello Juan lo seguì per un po'.
 
«Sai cosa fai?» gli chiese.
 
«Faccio solo quello che deve essere fatto» rispose Pedro.
 
«Perché devi andare in città per battezzare tua figlia? Perché non la fai battezzare qui nel villaggio? Quella chiesa è andata bene sia per te che per me. E per i nostri genitori prima di noi.»
 
Pedro si fermò e fissò suo fratello.
 
«Abbiamo aspettato un bambino per otto anni. Quando fi­nalmente nostra figlia è arrivata, Dolores si è ammalata. Nessu­no poteva aiutarla. Non aveva ancora compiuto trent'anni. Ed è morta. Perché siamo poveri. Perché siamo pieni delle malattie della povertà.

Ho incontrato Dolores quella volta che sei sparito durante il carnevale. Adesso tornerò alla grande cattedrale che è nella piazza dove ci siamo incontrati. Mia figlia sarà battezzata nella più grande chiesa del paese. È il minimo che possa fare per Dolores.» Non attese la risposta di Juan, ma si girò e riprese a camminare. La sera tardi, quando arrivò al villaggio dove Dolo­res era cresciuta si fermò nella casa della madre di lei. Aveva spiegato ancora una volta dove stava andando. Quando finì di parlare, la vecchia donna aveva scosso il capo con tristezza.
«Il tuo dolore ti porta alla pazzia» disse. «Pensa piuttosto che a tua figlia non farà bene essere sballottata sulla tua schiena fino a Santiago. La strada è lunga.»

Pedro non rispose. Al mattino presto riprese il suo cammino. Per tutto il percorso continuò a parlare alla bambina che era nel cesto sulle sue spalle. Le raccontava tutto quello che si ricordava di Dolores. Quando non ebbe altro da dire ricominciò da capo.
 
Arrivò in città di pomeriggio mentre pesanti nuvole pregne di pioggia si stavano ammassando all'orizzonte. Arrivato alla grande porta della cattedrale di Santiago Apostol si sedette e aspettò. Di tanto in tanto dava alla figlia il cibo che si era porta­to da casa. Guardava i preti vestiti di nero che gli passavano davanti. Trovava che erano troppo giovani o che avevano trop­pa fretta per essere degni di battezzare sua figlia. Aspettò per molte ore. Alla fine vide un vecchio prete che attraversava a passi lenti la grande piazza in direzione della cattedrale. Si alzò, si tolse il cappello di paglia e tese in avanti sua figlia. Il vecchio prete ascoltò pazientemente la sua storia. Poi annuì.
 
«Battezzerò tua figlia» disse. «Hai fatto molta strada per quello in cui credi. Una cosa molto insolita per i tempi che cor­rono. Oggi, è raro che un essere umano faccia lunghi percorsi per ciò in cui crede. Per questo il mondo è nello stato in cui si trova.»
 
Pedro seguì il prete nella cattedrale. Aveva la sensazione che Dolores fosse al suo fianco. Il suo spirito fluttuava intorno a loro seguendoli passo per passo fino al fonte battesimale.
 
Il vecchio prete appoggiò il suo bastone contro una delle alte colonne.
«Come si chiamerà la bambina?» chiese.
«Come sua madre» rispose Pedro. «Si chiamerà Dolores. Vo-1 glio che abbia anche il nome Maria. Dolores Maria Santana.»
 
Dopo il battesimo, Pedro tornò nella piazza e si sedette vici-' no alla statua dove aveva incontrato Dolores dieci anni prima. Sua figlia dormiva nella cesta. Rimase seduto immobile, profon­damente immerso in se stesso.
 
Io, Pedro Santana, sono un uomo semplice. Dai miei genito­ri, non ho ereditato altro che povertà e continua miseria. Così non ho potuto neppure tenere mia moglie. Ma ti prometto che nostra figlia, avrà una vita diversa. Farò di tutto perché eviti di vivere una vita come la nostra. Dolores, io ti prometto che tua figlia diventerà un essere umano che vivrà a lungo e felicemente ' Una vita dignitosa.
 
La sera stessa Pedro lasciò la città dietro di sé. Ritornò al villaggio con sua figlia Dolores Maria.
 
Era il dieci maggio 1978.
 
Dolores Maria, tanto amata da suo padre, aveva allora otto mesi.
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