Il Gobbo di Notre Dame (animazione)
Il gobbo di Notre Dame (The Hunchback of Notre Dame) è un film d'animazione del 1996. È considerato il 34º classico Disney secondo il "canone ufficiale", diretto dai registi Gary Trousdale e Kirk Wise (gli stessi che nel 1991 diressero La bella e la bestia). Gli sceneggiatori prendono spunto dal romanzo Notre-Dame de Paris di Victor Hugo apportandovi numerose modifiche volte ad adattare i personaggi e la storia a un pubblico più ampio.
Trama
In una cupa Parigi verso la fine del XV secolo ha inizio la storia. Chi regna con metodo dittatoriale la città considera il popolo e gli zingari esseri socialmente inferiori. Nel tragico preambolo alcuni soldati inseguono e circondano una famiglia di zingari. Quando improvvisamente una donna fugge per cercare la salvezza assieme al figlio è inseguita a cavallo dal giudice (nel romanzo originale un arcidiacono) Claude Frollo. Quando la donna giunge ai piedi della cattedrale di Notre-Dame viene tragicamente uccisa da Frollo, che le fa battere il capo in una rovinosa caduta. Frollo si appropria quindi del fagotto della donna e scopre solo in quel momento che nasconde un neonato. La sorte della creatura dalle sembianze mostruose è irrimediabilmente segnata, ma l'imprevisto quanto tempestivo interporsi dell'arcidiacono di Notre-Dame evita l'infanticidio. Per questo però la creatura dovrà rimanere per sempre confinata nella grande cattedrale parigina. Quasimodo, il nome che gli è posto (che significa "formato a metà"), senza cure cresce ancor più deforme nel fisico e sconosciuto a chiunque anche se molti hanno però udito dell'esistenza di un misterioso essere confinato nella torre della chiesa.
Vent'anni dopo una versione adolescente di Quasimodo assiste dalla sua "casa" all'allegro arrivo delle carovane di nuovi gitani. Arrivano in città a celebrare la Festa dei Folli al 6 gennaio. Il giovane campanaro trascorre le giornate appollaiato sulle guglie, in compagnia di animati gargoyle di pietra quando nota tra gli zingari una bella ed esuberante sedicenne di nome Esmeralda. Estremamente agile, oltreché dotato di forza sovrumana, il campanaro scende facilmente dalla torre per immergersi tra la folla mascherata. È in atto l'elezione del Re dei folli: la maschera più brutta e orripilante. Vedendolo per la prima volta ma scambiandolo per una messa in scena Quasimodo finisce, senza volerlo, per essere acclamato vincitore. Ben presto la folla scopre che non è una finzione. Esplode in risa e sberleffi arrivando addirittura a colpirlo con frutta e ortaggi. Esmeralda, orripilata dalla scena si affretta, lei sola, in sua difesa. Quando il giudice Frollo vede quel che accade e riconosce il giovane Quasimodo manda uomini armati e Febo, il capitano delle guardie, a catturare il fuggitivo e la ragazza. Proprio quando i soldati sopraggiungono, Esmeralda con un trucco da zingara scompare, mentre il povero campanaro è costretto a tornare nella torre di Notre-Dame. L'evento fa scaturire nell'apparente immaturo (altra notevole trasfigurazione dal personaggio del libro) campanaro un sentimento sconosciuto: in Esmeralda ha visto, anche se per un breve attimo, la solidarietà e l'amicizia. Desidera quindi ardentemente e al più presto incontrarla nuovamente.
Frollo, che nel frattempo trama rancore e vendetta verso gli zingari e contemporaneamente spasima per avere Esmeralda, dà ordine di cercarli in tutta la città, se necessario mettendola a ferro e fuoco. All'ennesimo episodio di sopraffazione e violenza verso gente inerme l'animo e la moralità del capitano delle guardie insorge. Febo si ribella al potere del giudice, rischiando di essere ucciso. È salvato in extremis, proprio da Esmeralda. La ragazza chiede all'ingenuo Quasimodo di nascondere e curare Febo. Frollo che ha però intuito il sentimento che unisce i giovani decide di sfruttare l'ingenuità del campanaro e di tendere un tranello. Rivela a Quasimodo che ha scoperto il luogo in cui si nascondono gli zingari, e che all'alba lo attaccherà con ingenti forze. In realtà si tratta solo di un pretesto, ovvero di una scusa, per obbligare Quasimodo ad andare ad avvisare gli zingari. Quasimodo e Febo si recano quindi alla Corte dei Miracoli, il luogo segreto dove si nascondono tutti i fuorilegge. Non sanno però che Frollo e i soldati li stanno seguendo. Il tranello di Frollo è dunque compiuto. Imprigiona Febo e gli zingari, condannando Esmeralda al rogo e incatenando Quasimodo nella cattedrale.
L'indomani all'alba, davanti allo spettacolo di Esmeralda morente, Quasimodo si ribella e riesce a liberarsi, salvandola. Nel frattempo Febo e gli zingari attaccano i soldati, ma Frollo riesce ad entrare a Notre-Dame e a liberarsi dell'arcidiacono; tenta di uccidere Quasimodo, ma il campanaro riesce a fuggire, nascondendosi con la ragazza svenuta sull'estremità di un balcone. Frollo li segue e armato di spada tenta di ucciderli. Durante la lotta Frollo rivela a Quasimodo il segreto della morte di sua madre (gli aveva sempre raccontato che l'aveva abbandonato per la sua deformità) e cerca di buttarlo dal balcone ma il campanaro riesce ad aggrapparsi al mantello di Frollo, mettendo ora lui in pericolo di vita e avendo la possibilità di ucciderlo lasciandolo cadere nel vuoto. Frollo, però, riesce a salire su un gargoyle ed è intenzionato a decapitare Esmeralda che stava aiutando Quasimodo a risalire sulla balconata, ma il gargoyle su cui si appoggia si rompe e precipita dalla cattedrale morendo definitivamente. Intanto, però, Quasimodo perde la presa di Esmeralda e precipita anche lui, ma Febo, che stava ad un piano inferiore della cattedrale, riesce a prenderlo e a salvarlo dalla morte. Febo ed Esmeralda coronano la loro unione e il buon Quasimodo è acclamato dalla folla e portato in trionfo.
Personaggi.
Quasimodo: è il gobbo di Notre Dame e suo campanaro, che vive all'interno della cattedrale, dove sta rinchiuso per ordine del suo padrone, Claude Frollo, colui che lo ha adottato da neonato, quando la buona madre morì. In più occasioni dimostra forza e agilità sovrumane. Ama gli animali e gli unici amici che ha sono i tre Gargoyles animati. È inoltre una persona molto dolce e sensibile dentro. Si innamora di Esmeralda, ma alla fine la considera come semplice amica e lascia che stia con Febo, poiché il suo vero scopo finale del film è quello di avere un amico, in questo caso uscire dalla cattedrale, andare ad esplorare Parigi ed il mondo per un po' e fare amicizia con tutti quelli che incontra, tutto questo perché, nutrito malamente ed istruito da Frollo, non era uscito dalla chiesa nemmeno una volta per vent'anni e perché lo aveva fatto solo nella piazza della cattedrale e per avvertire gli zingari, senza esplorare Parigi, cosa che farà alla fine, dopo la morte di Frollo. Quasimodo vuol dire "formato a metà", poiché Frollo lo battezzò così con fare sprezzante.
Claude Frollo: è un giudice, il più potente di Parigi ed il padrone di Quasimodo che ha adottato in malo modo e ha cresciuto nella cattedrale, dopo aver ucciso la madre zingara in fuga e dopo aver tentato di ucciderlo da neonato; per paura dell'aspetto del gobbo agli occhi della gente, non permette a Quasimodo di uscire fuori dalla cattedrale. È crudele ed egoista, oltre che presuntuoso. Pur odiando gli zingari, si innamora di Esmeralda (ma si tratta di puro amore carnale) e poi la condanna per eresia dopo che lei lo rifiuta, e tenta di uccidere anche gli altri zingari. Muore dopo la battaglia, nel tentativo di uccidere Esmeralda e Quasimodo, precipitando dalla cattedrale con un doccione animato nel frutto della sua immaginazione e staccatosi sotto i suoi piedi.
Esmeralda: è l'affascinante e gentile zingara, che balla nei piccoli teatri nel duomo-cattedrale di Parigi per guadagnare qualche soldo. È una donna gentile, coraggiosa e altruista. È sempre pronta ad aiutare il prossimo. Odia i soldati, ma finisce con l'avere un debole per Febo, il capitano delle guardie, che a sua volta si innamora di lei e alla fine del film, si sposano. Quasimodo ne è innamorato, anche se alla fine lascerà che lei stia con Febo, divenendo il migliore amico di entrambi.
Djali: è la capretta di Esmeralda, testarda e sospettosa per qualunque cosa. È molto coraggiosa e diventa subito l'interesse amoroso di Hugo, lo spiritoso del trio di Gargoyle.
Febo: è il nuovo capitano delle guardie, che si innamora facilmente di Esmeralda, quando torna dalle guerra su richiesta di Frollo aveva ucciso il suo ultimo capitano, che si era ribellato. Febo lavora inizialmente per Frollo ma in seguito si ribella al giudice per i suoi modi di fare contro il popolo e gli zingari. È un uomo coraggioso e altruista. Lui e Quasimodo inizialmente si odiano, ma poi, grazie all'intervento di Esmeralda, finiscono per diventare grandi amici.
Clopin: è il capo zingaro della Corte Dei Miracoli, dirige i piccoli spettacoli nel Duomo di Parigi, e protegge Esmeralda e gli altri zingari. Dotato di una personalità estrosa e divertente, gira quasi sempre con una marionetta raffigurante Frollo o lui stesso.
I tre Gargoyles: Victor, Hugo e Laverne sono gli amici più fidati di Quasimodo, gli danno sempre ottimi consigli e sono statue della chiesa animate nel frutto della sua immaginazione. Victor è il più alto e raffinato, Laverne la più saggia e Hugo, il più testa calda che instaura un feeling con Djali, tra i tre Gargoyles è Hugo ad avere un aspetto più animalesco come i tipici gargoyle.
Achille : cavallo di Febo. Anch'esso, come Djali, castiga Brutoldo, ma solo se Febo glielo ordina. In una scena sembra essere in contrasto con il cavallo di Frollo, quando quest'ultimo ordina a Febo di trovare Esmeralda viva. Dopo che Febo si ribella, Achille diventa in una breve scena il cavallo di Brutoldo, ma poi torna con Febo, uccidendo Brutoldo nella battaglia di Notre Dame.
Brutoldo: una delle guardie di Frollo, che, insieme a Tenente, viene castigato spesso da Djali, poiché odia gli zingari come Esmeralda e tenta di catturarli sempre. Dopo la ribellione di Febo verso Frollo, viene nominato capitano delle guardie. Durante la battaglia finale a Notre Dame viene spodestato definitivamente da Febo ed ucciso da Achille che si siede sopra di lui per la seconda volta, soffocandolo. Forse era lui il boia che uccideva gli zingari, come la famiglia di Quasimodo, anni addietro. Pur non venendo citato il nome, si capisce che è il soldato alto, magro e con due baffi color marrone scuro, penzolanti ed incollati fino al mento.
Arcidiacono: il parroco della cattedrale, buono d'animo ed anche molto intelligente, riesce a tener testa a Frollo rinfacciandogli con massima discrezione il guaio che ha combinato all'ingresso di Notre Dame, quando il giudice voleva uccidere Quasimodo neonato.
Madre di Quasimodo, una zingara buona come Esmeralda ed apparsa all'inizio, quando suo figlio era neonato e la sua famiglia era giunta, nelle migrazioni nomadi, sulla Senna ghiacciata di Parigi. Ma vennero bloccati dal giudice Frollo, che incaricò Brutoldo di ucciderli tutti, ma lei era fuggita con il neonato, poiché le guardie pensavano fossero fiorini d'oro rubati nelle fasce, e così Frollo la uccise lo stesso, mentre lei cercava asilo davanti alla cattedrale di Notre Dame e proteggeva il figlio. Il suo bambino crescerà da parte di Frollo nella cattedrale come campanaro e con il nome di Quasimodo.
Tenente: Guardia maldestra, sovrappesa e bassa, alla fine della battaglia viene solo stordito da Febo.
Canzoni.
I testi italiani delle canzoni e la direzione musicale sono di Michele Centonze
Le campane di Notre Dame (The bells of Notre Dame): canzone d'apertura del film dove Clopin racconta l'incontro tra Frollo e Quasimodo (la canzone è accompagnata dal Dies Irae alternata dal Kyrie Eleison).
Via di qua (Out There): è divisa in due parti. Nella prima Frollo dice a Quasimodo di non lasciare mai la cattedrale, altrimenti verrebbe umiliato; nella seconda Quasimodo esprime il suo desiderio di uscire con la gente.
Sottosopra (Topsy Turvy): cantata da Clopin durante la festa dei folli.
Dio fa qualcosa (God help the outcasts): una preghiera di Esmeralda a Dio.
Luci del paradiso (Heaven's Light): Quasimodo esprime il suo amore verso Esmeralda, che considera come un dono divino.
Fuoco dell'Inferno (Hellfire): Frollo invece accusa il suo amore per Esmeralda di provenire dall'inferno e chiede alla Madonna di allontanarla (l'intera canzone è accompagnata dal Confiteor alternata dal Mea culpa e alla fine dal Kyrie Eleison).
Fuoco d'amore (A Guy Like You): i gargoyles fanno capire a Quasimodo che è una persona dal cuore grande.
Parigi brucia (Paris burning): musica strumentale nella scena in cui Frollo saccheggia e brucia Parigi alla ricerca di Esmeralda (l'intera canzone è accompagnata dal Dies Irae e alla fine dal Kyrie Eleison).
La corte dei miracoli (The Court of Miracles): cantata dagli zingari quando catturano Quasimodo e Febo ritenendoli delle spie di Frollo.
Rifugio (Sanctuary!): musica strumentale dalla scena in cui Frollo sta per uccidere Esmeralda sul patibolo e le scene dell'assalto alla cattedrale (l'intera canzone è accompagnata dal Te Deum, da varie parti del Requiem alternato al O salutaris Hostia; il tutto alternato con il Kyrie Eleison).
Il malvagio sarà sconfitto (And he shall smite the wicked): musica strumentale nella scena in cui Frollo è sulle terrazze della cattedrale (l'intera canzone è accompagnata dal Dies Irae e alla fine dal Kyrie Eleison).
Le campane di Notre Dame "Ripresa" (The bells of Notre Dame "Reprise"): è la canzone conclusiva del film e riprende i toni e il ritmo della prima.
Differenze tra film e libro
Nel libro, Quasimodo è sordo a causa della continua esposizione al suono delle campane e a causa dell'assenza di contatti con le persone, e oltre ad essere deforme è affetto anche da un apparente ritardo mentale. Frollo non l'ha segregato nel campanile, ma al contrario lui è libero di camminare nella città e tutti lo conoscono, ma lui stesso sceglie di rimanere nella Cattedrale perché non si sente parte della società.
Nel libro, Frollo è l'Arcidiacono della cattedrale, non il ministro di giustizia, e non ha mai tentato di uccidere Quasimodo, anzi fu lui a salvarlo dalla folla che voleva annegarlo. Sebbene abbia sempre un ruolo da antagonista in realtà non è un personaggio totalmente negativo: le sue azioni malvagie dipendono dal suo amore folle e impossibile per Esmeralda, in netto contrasto col profondo odio per gli zingari, che, tuttavia, lui prova anche nel film.
Nel film non è presente il personaggio di Pierre Gringoire, il poeta incompreso della città, che tuttavia viene rievocato da Clopin Trouillefou. Inoltre Gringoire è quasi "attratto" dalla capretta Djiali. Nel film questa attrazione è ripresa dal gargoyle Hugo, che la manifesta in più occasioni.
A differenza del libro, nel quale Esmeralda è una ragazza di sedici anni fragile ed ingenua, in questo film è una donna coraggiosa, abile e dal carattere abbastanza forte, in tutto e per tutto simile alla Carmen di Bizet. Nel libro Esmeralda viene salvata da Quasimodo soltanto nel primo processo, mentre nel secondo viene effettivamente uccisa; anche Quasimodo si lascia morire abbracciato alla bella zingara. Dei quattro personaggi principali del film (Quasimodo, Frollo, Esmeralda e Febo), nel libro l'unico a salvarsi è Febo.
Febo nel libro non è un personaggio positivo, anzi è descritto come un uomo superficiale e meschino, che non si fa scrupoli ad abbandonare Esmeralda per sposare un'altra donna. Invece nel film è un uomo buono e alla fine sposa Esmeralda.
Nel libro non sono presenti elementi di fantasia come i gargoyles parlanti e Quasimodo non fa statue intagliando il legno.
Nel libro Esmeralda prova ribrezzo nel vedere Quasimodo e sebbene successivamente provi compassione per lui, non gli è molto amica.
Clopin nel libro ha un aspetto sgradevole quasi come quello di Quasimodo, inoltre non è un burattinaio ma un mendicante ed anche un assassino.
Doppiatori originaliTom Hulce: Quasimodo
Demi Moore: Esmeralda
Kevin Kline: Capitano Febo
Tony Jay: Claude Frollo
Paul Kandel: Clopin
Jason Alexander: Hugo
Mary Wickes e Jane Withers: Laverne
Charles Kimbrough: Victor
David Ogden Stiers: Arcidiacono
Mary Kay Bergman: Madre di Quasimodo
Corey Burton: Brutoldo
Gary Trousdale: vecchio prigioniero
Bill Fagerbakke: Balordo
Doppiatori italiani
Massimo Ranieri: Quasimodo
Mietta: Esmeralda
Roberto Pedicini: Capitano Febo
Eros Pagni: Claude Frollo
Carlo Ragone: Clopin
Rodolfo Laganà: Hugo
Renzo Ferrini: Hugo (parte cantata)
Liù Bosisio: Laverne
Sandro Pellegrini: Victor
Michele Centonze: Victor (parte cantata)
Franco Chillemi: Arcidiacono
Paola Caviglia: Madre di Quasimodo
Roberto Draghetti: Brutoldo
Mario Milita: vecchio prigioniero
Mario Scaletta: Balordo