Le crociate - Kingdom of Heaven
Le crociate - Kingdom of Heaven (Kingdom of Heaven) è un film diretto nel 2005 da Ridley Scott.
Trama.
Il film narra la storia di Baliano di Ibelin, un francese, la cui moglie si è suicidata dopo la morte del loro unico figlio. Baliano viene poi raggiunto nel suo villaggio dal padre Goffredo di Ibelin, che invita il figlio a Gerusalemme dove egli è proprietario di alcune terre. Goffredo però muore in Sicilia, prima di partire verso la Terra santa, a causa di una ferita riportata in uno scontro con alcuni soldati francesi che volevano l'arresto di Baliano, reo di aver ucciso il prete del villaggio (dopo aver scoperto che quest'ultimo, prima di seppellirla, aveva rubato alla moglie un piccolo crocifisso d'oro).
Baliano parte per Gerusalemme convinto di poter espiare così il suo peccato e quello della moglie suicida, si ritroverà a capo dei cavalieri del padre, a fianco del re lebbroso Baldovino IV e di Tiberias (maresciallo della città), in perenne contrasto con Guido di Lusignano e lo spietato Reginaldo di Châtillon, che al contrario del saggio re, bramano la guerra contro i saraceni. Dopo la morte del Re e la sconfitta in battaglia di Guido e Reginaldo per opera del potente esercito del Saladino, toccherà a Baliano difendere le mura della città.
Le riprese del film, durate 135 giorni, sono iniziate il 12 gennaio 2004, si sono svolte tra il Marocco e la Spagna, e sono terminate a maggio 2004. Il budget per la realizzazione del film è stato di circa 130.000.000 $.
Ottimamente assortito, seppur storicamente errato, il cast del film vede Orlando Bloom nel ruolo di Baliano; l'attrice e modella francese Eva Green è invece Sibilla, fascinosa principessa di Gerusalemme. Da segnalare l'efficace interpretazione di Edward Norton nel ruolo di Baldovino IV (ma assolutamente irriconoscibile poiché col volto sfigurato dalla lebbra e quasi sempre coperto da una maschera), e di Jeremy Irons che interpreta il conte Tiberias (Raimondo III di Tripoli). Saladino è impersonato dall'attore siriano Ghassan Massoud che, nel doppiaggio italiano, ha la voce di Remo Girone. Liam Neeson è il padre di Baliano, Goffredo di Ibelin, mentre Brendan Gleeson interpreta il sanguinario Reginaldo di Châtillon.
Ottimamente assortito, seppur storicamente errato, il cast del film vede Orlando Bloom nel ruolo di Baliano; l'attrice e modella francese Eva Green è invece Sibilla, fascinosa principessa di Gerusalemme. Da segnalare l'efficace interpretazione di Edward Norton nel ruolo di Baldovino IV (ma assolutamente irriconoscibile poiché col volto sfigurato dalla lebbra e quasi sempre coperto da una maschera), e di Jeremy Irons che interpreta il conte Tiberias (Raimondo III di Tripoli). Saladino è impersonato dall'attore siriano Ghassan Massoud che, nel doppiaggio italiano, ha la voce di Remo Girone. Liam Neeson è il padre di Baliano, Goffredo di Ibelin, mentre Brendan Gleeson interpreta il sanguinario Reginaldo di Châtillon.
La pellicola di Scott è quasi totalmente frutto di invenzione narrativa e quindi scarsamente basata su veridicità storiche. Il regista inglese, infatti, non ha mai fatto mistero (sia in occasione di questo film sia di altri, come ad esempio Il gladiatore) di tenere poco alla veridicità storica e di preferire una reinterpretazione personale di una vicenda storica: la storia d'amore tra Baliano di Ibelin e la regina Sibilla, le stesse vicende biografiche dell'eroe sono infatti inventate.
Altri personaggi poi vengono interpretati in modo molto personale dal regista; Saladino, anche se non è mai stato il feroce sultano dipinto in occidente, non era neppure un sovrano così riluttante alla guerra come nel film di Scott e certamente avrebbe fatto di tutto per riconquistare la città di Gerusalemme. Allo stesso modo Baldovino IV, il re lebbroso, aveva dimostrato come sovrano in primo luogo doti militari, mentre il regista ha amplificato un'iconografia da "re filosofo".
Infine, il luogo reale della battaglia di Hattin non è la pianura desertica illustrata nel film, ma una regione collinosa ricca di boschi situata presso il lago di Tiberiade, tanto che il geografo italiano Roberto Almagià in un suo volume del 1930 sulla Terra santa (Palestina, Morpurgo Editore, Roma, 1930) la paragona addirittura alla Toscana.
A parte le differenze storiche (peraltro già ampiamente riscontrate ne Il gladiatore), Scott dipinge un monumentale e fantasioso affresco della Palestina del XII secolo, nel quale si ritrovano una fotografia e un'illuminazione molto ricercate (quasi un marchio di fabbrica per questo regista), una regia talvolta imponente e tutta la grandezza del cinema bellico di Hollywood. Con un efficace dispiego di mezzi ed effetti speciali, il film non manca di sequenze spettacolari (l'attacco a Gerusalemme e tutta la battaglia finale), anche se, come già detto, alla cronaca dei fatti si preferisce una parabola più romanzata, dove la giustizia e la rettitudine sconfiggono l'avarizia e la malvagità.
All'inizio del film c'è una scena dove si capisce che Goffredo è il fratello del Signor Vescovo menzionato dal cavaliere mentre chiede ai crociati di lasciare Baliano; si scopre poi che questo cavaliere, interpretato da un giovanissimo ed ancora poco noto Nikolaj Coster-Waldau, è il nipote di Goffredo, essendo il figlio del vescovo.
Altri personaggi poi vengono interpretati in modo molto personale dal regista; Saladino, anche se non è mai stato il feroce sultano dipinto in occidente, non era neppure un sovrano così riluttante alla guerra come nel film di Scott e certamente avrebbe fatto di tutto per riconquistare la città di Gerusalemme. Allo stesso modo Baldovino IV, il re lebbroso, aveva dimostrato come sovrano in primo luogo doti militari, mentre il regista ha amplificato un'iconografia da "re filosofo".
Infine, il luogo reale della battaglia di Hattin non è la pianura desertica illustrata nel film, ma una regione collinosa ricca di boschi situata presso il lago di Tiberiade, tanto che il geografo italiano Roberto Almagià in un suo volume del 1930 sulla Terra santa (Palestina, Morpurgo Editore, Roma, 1930) la paragona addirittura alla Toscana.
A parte le differenze storiche (peraltro già ampiamente riscontrate ne Il gladiatore), Scott dipinge un monumentale e fantasioso affresco della Palestina del XII secolo, nel quale si ritrovano una fotografia e un'illuminazione molto ricercate (quasi un marchio di fabbrica per questo regista), una regia talvolta imponente e tutta la grandezza del cinema bellico di Hollywood. Con un efficace dispiego di mezzi ed effetti speciali, il film non manca di sequenze spettacolari (l'attacco a Gerusalemme e tutta la battaglia finale), anche se, come già detto, alla cronaca dei fatti si preferisce una parabola più romanzata, dove la giustizia e la rettitudine sconfiggono l'avarizia e la malvagità.
All'inizio del film c'è una scena dove si capisce che Goffredo è il fratello del Signor Vescovo menzionato dal cavaliere mentre chiede ai crociati di lasciare Baliano; si scopre poi che questo cavaliere, interpretato da un giovanissimo ed ancora poco noto Nikolaj Coster-Waldau, è il nipote di Goffredo, essendo il figlio del vescovo.
Poco prima di morire, Baldovino non accetta la remissione dei peccati da parte del patriarca di Gerusalemme, Eraclio.
C'è una scena poco prima dell'incoronazione di Guido dove Baliano, nel deserto, lancia dei sassi contro un cespuglio mentre arriva l'ospitaliere, con il quale scambia pareri sulla religione.
In due scene, ovvero quella in cui Baliano parla con gli uomini di Goffredo nella fucina e quella in cui il ragazzo, appena giunto a Gerusalemme, discute con Tiberias e l'ospitaliere, si scopre che il giovane barone ha lavorato come geniere nel suo paese natio per un nobile del posto in guerra con un suo rivale, permettendo agli spettatori di capire finalmente perché Baliano riesca ad organizzarsi per bene per fronteggiare l'assedio dei musulmani alla fine del film, tenendo loro testa giorno dopo giorno, una questione poco chiara nella versione ridotta.
C'è una scena poco prima dell'incoronazione di Guido dove Baliano, nel deserto, lancia dei sassi contro un cespuglio mentre arriva l'ospitaliere, con il quale scambia pareri sulla religione.
In due scene, ovvero quella in cui Baliano parla con gli uomini di Goffredo nella fucina e quella in cui il ragazzo, appena giunto a Gerusalemme, discute con Tiberias e l'ospitaliere, si scopre che il giovane barone ha lavorato come geniere nel suo paese natio per un nobile del posto in guerra con un suo rivale, permettendo agli spettatori di capire finalmente perché Baliano riesca ad organizzarsi per bene per fronteggiare l'assedio dei musulmani alla fine del film, tenendo loro testa giorno dopo giorno, una questione poco chiara nella versione ridotta.
Molte scene sono state allungate.
Il regista, Ridley Scott, ha affermato che l'edizione uscita nei cinema è a tutti gli effetti da considerarsi una versione ridotta, mentre l'Edizione Home Video sarebbe in realtà il vero film come lui lo avrebbe voluto. L'eccessiva durata di questo, oltre le tre ore, lo ha però obbligato a effettuare numerosi tagli.
Il regista, Ridley Scott, ha affermato che l'edizione uscita nei cinema è a tutti gli effetti da considerarsi una versione ridotta, mentre l'Edizione Home Video sarebbe in realtà il vero film come lui lo avrebbe voluto. L'eccessiva durata di questo, oltre le tre ore, lo ha però obbligato a effettuare numerosi tagli.
Interpreti e personaggi.
Orlando Bloom: Baliano di Ibelin
Eva Green: Sibilla di Gerusalemme
Jeremy Irons: conte Tiberias (Raimondo III di Tripoli)
Marton Csokas: Guido di Lusignano
David Thewlis: Cavaliere Ospitaliere
Brendan Gleeson: Reginaldo di Châtillon
Ghassan Massoud: Saladino
Edward Norton: Baldovino IV di Gerusalemme
Liam Neeson: Goffredo di Ibelin (Barisano di Ibelin)
Alexander Siddig: Nasir
Jon Finch: Patriarca di Gerusalemme
Iain Glen: Riccardo I d'Inghilterra
Khaled Nabawy: Mullah
Velibor Topić: Almerico
Kevin McKidd: sergente inglese
Michael Sheen: prete
Doppiatori italiani.
Doppiatori italiani.
Massimiliano Manfredi: Baliano
Ilaria Stagni: Sybilla
Roberto Alpi: Goffredo di Ibelin
Edoardo Siravo: conte Tiberias
Angelo Maggi: Cavaliere Ospitaliere
Francesco Pannofino: Reginaldo di Châtillon
Massimo Rossi: Guido di Lusignano
Remo Girone: Saladino
Loris Loddi: Baldovino IV di Gerusalemme
Fabio Boccanera: Nasir
Vittorio Congia: Patriarca di Gerusalemme
Massimo Corvo: Riccardo I d'Inghilterra
Riccardo Niseem Onorato: Mullah
Roberto Draghetti: Almerico
Franco Mannella: sergente inglese
Gianluca Tusco: prete