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Psycho

Psycho è un film del 1998 diretto da Gus Van Sant, remake di Psyco di Alfred Hitchcock del 1960.

Non è un rifacimento del film di Hitchcock, ma il suo clone a colori: G. Van Sant ha ricalcato inquadratura per inquadratura il modello. È un prodotto replicante, ma non al cento per cento. A parte lo spostamento dell'azione nel 1998 che ha conseguenze irrilevanti, la sceneggiatura di Joseph Stefano apporta una mezza dozzina di piccole varianti tra cui la più importante è un accenno di masturbazione mentre Norman Bates fa il voyeur, così come V. Vaughn suggerisce un sottotesto di omosessualità. Tutto il resto è identico, compresi i titoli di testa di Saul Bass, la vecchia casa in gotico californiano, la colonna musicale di Bernard Herrmann, con minime manipolazioni nell'orchestrazione di Danny Elfman.

 

Trama
Phoenix, Arizona, venerdì 11 dicembre 1998. Marion Crane lavora come segretaria presso un'agenzia immobiliare; quando le si presenta l'occasione di rubare 400.000 dollari in contanti destinati ad una transazione, la ragazza fugge e si dirige in California, dove abita il suo fidanzato Sam Loomis. Questi la ama, ma non la può sposare perché deve pagare gli alimenti alla ex-moglie da cui ha divorziato. Il viaggio, tuttavia, è costellato da imprevisti: per prima cosa, il suo capo la vede partire; poi viene intercettata da un poliziotto, cui sfugge cambiando la sua auto con una dalla targa diversa; infine scoppia un tremendo temporale che la costringe a fermarsi presso un Motel lungo la strada secondaria che ha preso: il Bates Motel.

Qui Marion incontra Norman Bates, il gestore, un ragazzo dai comportamenti un po' strani, ma all'apparenza innocui. Essendo la prima cliente in settimane, Norman la invita a cenare a casa sua, che si trova accanto al motel; subito dopo, però, Marion ascolta le urla di sua madre provenire dalla casa, che rimprovera il ragazzo con toni molto aspri di essersi lasciato sedurre dalla donna. Norman e Marion parlano nell'ufficio del ragazzo, dove questi rivela di avere l'hobby della tassidermia: impaglia uccelli. Quando il discorso cade sulla madre di Norman, l'uomo si altera visibilmente, e rivela a Marion che sua madre è malata, ma innocua, nonostante lo segreghi in casa. Marion è spaventata dal tono furente con cui lui la apostrofa, e si ritira in camera. Norman la spia da un buco segreto nel suo ufficio e mentre lei si spoglia si masturba; poi si dirige a casa sua e si siede tranquillamente in cucina.

In seguito alla discussione con Norman, temendo che la sua vita diventi come quella di quest'ultimo, Marion ha deciso di tornare indietro a Phoenix e di restituire i soldi al suo capo, compresi quelli che ha speso per il viaggio. Mentre si sta facendo una doccia, però, una misteriosa figura (che sembra essere la madre di Norman) entra nel bagno e la colpisce a morte con molte pugnalate, poi fugge verso la casa. Dalla casa dei Bates si sente la voce di Norman, che chiede a sua madre cosa abbia fatto; il ragazzo corre al motel e trova il cadavere di Marion. Passato il primo momento d'orrore, il ragazzo decide di eliminare tutte le prove che incriminino sua madre: pulisce la stanza e mette il corpo della ragazza e tutti i suoi effetti personali (compresi i dollari) nell'auto da lei acquistata, che poi lascia inabissarsi in un vicino lago.

Quattro giorni dopo, al negozio di Sam Loomis (il fidanzato di Marion) si presentano Lyla, sorella di Marion, e Milton Arbogast, un detective privato che il capo della povera ragazza ha assoldato per ritrovare lei e i soldi. Questi ha seguito le tracce della ragazza, e, non sospettando di Sam, le ripercorre fino ad arrivare al Bates Motel. Qui l'uomo trova Norman e lo interroga. Il ragazzo cade molte volte in contraddizione nel parlare della ragazza e Arbogast sospetta di lui, ma non avendo mandato di perquisizione non può cercare indizi su Marion. Vorrebbe però parlare con la madre di Norman, che ha visto affacciata alla finestra di casa sua, e di cui Norman ha parlato. Dà così appuntamento a Sam e Lyla per l'ora successiva, e si reca di soppiatto nella casa dei Bates per interrogare la madre. Mentre vaga per la casa, apparentemente vuota, la stessa figura che ha ucciso Marion fa la sua improvvisa comparsa e lo getta da una scala, pugnalandolo a morte.

Lyla e Sam sono insospettiti dal ritardo ingiustificato di Arbogast. Sam si reca al motel, ma lo trova vuoto (Norman è in realtà allo stesso stagno in cui aveva inabissato l'auto di Marion, e probabilmente vi ha gettato anche il cadavere del detective per proteggere sua madre). I due si recano quindi dal vice sceriffo del paese, Al Chambers, e raccontano quello che Arbogast era riuscito a dir loro. Lo sceriffo è però insospettito dal fatto che il detective avesse visto la madre: rivela infatti che la madre di Norman, Norma Bates, si era uccisa ben dieci anni prima assieme al suo secondo marito, e che quindi l'uomo aveva sicuramente mentito, magari dopo aver trovato Marion ed esser stato convinto a lasciarla in pace con del denaro. Nel frattempo, a casa Bates, si sente Norman parlare con sua madre, dicendole che dei "cattivi" sospettano di lei e stanno per venire a prenderla; contro la sua volontà, la solleva dal suo letto e la porta a nascondersi in cantina, perché non la trovino.

Sam e Lyla non credono alla versione di Chambers, e decidono di recarsi al Bates Motel per investigare autonomamente. Norman, capendo di chi si tratta, assegna loro una camera diversa da quella che aveva dato a Marion, ma i due organizzano un piano: Sam va a parlare con Norman per distrarlo, e Lyla esplora il motel. Nella camera di Marion, la ragazza trova indizi sulla precedente presenza di sua sorella in essa; poi si dirige verso la casa dei Bates, con l'intenzione di parlare con la madre. Nella sua camera trova i vestiti della donna e il suo letto, su cui ancora si vede la forma del corpo, capendo che ella è stata spostata da poco. Intanto la conversazione tra Norman e Sam si è fatta gradualmente più pesante e rabbiosa: Sam gli dice che sospetta lui abbia ucciso Marion per prenderne i soldi. Norman però si accorge dell'assenza di Lyla: mette KO Sam colpendolo con una mazza da golf e corre verso la casa.

Lyla vede Norman correre verso la casa, e si nasconde nell'anticamera della cantina, mentre lui sale al piano di sopra. Vedendo che la porta è aperta, Lyla scende nella cantina, dove trova il laboratorio da impagliatore di Norman e una grande voliera piena di uccellini situata in fondo alla stanza, davanti alla quale è seduta una donna. Credendo si tratti della madre di Norman Bates, le si avvicina e gira la sedia rivelando così che in realtà si tratta di un cadavere ormai quasi completamente decomposto. Orrificata la ragazza urla, e in quel momento arriva Norman, vestito con un abito da donna e con in testa una parrucca, brandendo un coltello per ucciderla. Ma Sam, ripresosi, arriva a salvarla, e dopo una furiosa lotta riescono ad avere la meglio sul maniaco.

Norman viene arrestato e psicanalizzato dal dottor Richmond, che spiega cosa sia successo. Quando il padre di Norman era morto, lui e sua madre erano rimasti da soli, e il ragazzo si era così morbosamente legato a lei che, quando si trovò un nuovo marito, divenne geloso e li uccise. Tuttavia, a causa dell'amore che Norman aveva per sua madre e del suo senso di colpa per averla uccisa, cercò di espiare la colpa facendo "rivivere" sua madre: per prima cosa, prese il suo corpo dalla tomba e lo mummificò; poi pian piano assunse una doppia personalità, che faceva sì che in uno stesso corpo convivessero la personalità di Norman e quella di Norma. Quando quest'ultima prendeva il sopravvento, lui si comportava come lei si sarebbe comportata, facendo e dicendo le stesse cose (imitandone anche la voce); di conseguenza, quando Norman era stato attirato sessualmente da Marion, la sua psiche gli aveva suggerito che, come lui era stato geloso di sua madre, così lei sarebbe stata gelosa di lui, e aveva ucciso la ragazza. Probabilmente questo era accaduto per altre donne prima di Marion.

L'essere stato scoperto ha però causato un trauma irreversibile nella psiche di Norman: la personalità della madre ha ormai preso il sopravvento sulla sua, e nell'ultima scena si sente la voce di Norma Bates dire che farà di tutto per non essere incolpata dei delitti commessi dal figlio.

Durante i titoli di coda, la macchina di Marion viene ripescata dal laghetto vicino al Bates Motel.

Interpreti e personaggi
Vince Vaughn: Norman Bates
Anne Heche: Marion Crane
Julianne Moore: Lila Crane
Viggo Mortensen: Samuel Loomis
William H. Macy: Milton Arbogast
Robert Forster: Docteur Fred Simon
Philip Baker Hall: Sceriffo Al Chambers
Anne Haney: Eliza Chambers
Chad Everett: Tom Cassidy
James Remar: poliziotto
Flea: Bob il commesso
Ken Jenkins:
Doppiatori italiani
Francesco Prando: Norman Bates
Claudia Catani: Marion Crane
Roberta Greganti: Lila Crane
Massimo Rossi: Samuel Loomis
Ambrogio Colombo: Milton Arbogast
Bruno Alessandro: Sceriffo Al Chambers

Riprese.

Nel suo film Hitchcock avrebbe voluto iniziare con uno zoom panoramico che partiva da sopra i palazzi della città ed entrava nella stanza di Marion. Non poté farlo per i limiti tecnici dell'epoca, così si accontentò di panoramiche e dissolvenze. Gus Van Sant, invece, ha potuto realizzare l'idea di Hitchcock.

Durante la lavorazione, Gus Van Sant portava con sé il film originale del 1960, per ripassarsi la lezione. Quando notava un errore (come una porta aperta senza chiave), Van Sant decideva di riproporre il medesimo errore nel suo film.

Luoghi delle riprese.

La casa dei Bates costruita per il remake si trovava direttamente di fronte a quella dell'originale, rimasta in piedi come attrazione turistica; il motel è invece lo stesso del primo film, e si nota infatti che la posizione della casa rispetto ad esso è leggermente diversa tra le due versioni. Notiamo inoltre che il motel è stato rimodernato: sono state cambiate tutte le porte delle camere e sul tetto è stata aggiunta una grande insegna con scritto motel. Anche la famosa camera n° 1 è stata rimodernata: sono state cambiate le tende, la scrivania e il suo specchio, le lampade, la poltrona accanto al letto, il quadro attaccato alla sinistra della finestra che si affaccia su casa Bates è stato sostituito da una lampada e la carta da parati presente sulla parete dove c'è il letto è stata rimossa. Invariati invece sono rimasti il letto (di cui però è stata cambiata la coperta), l'armadio, la cassettiera e gli altri tre quadri. È stata aggiunta una piccola televisione accanto alla porta. Per quanto riguarda il bagno invece è stata cambiata la rubinetteria, la tenda della doccia e la tavoletta del WC.

 
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