Manu Chao, La Radiolina che suona un'altra vita
"La politica è violenza, la politica significa ignoranza, la politica usa droghe, la politica usa bombe, la politica ha bisogno di sangue, la politica ha bisogno di lacrime, la politica significa bugie: la politica uccide".In un disco venato di rabbia, infinita tristezza, gioia e malinconia intitolato La Radiolina, Manu Chao ritorna a dire la sua nel suo mondo. Il cinismo imperante farà dire ai più giovani trendy e alla moda che queste sono pippe inutili; altri più vecchi e che sanno di politica diranno con sufficicenza che queste sono robe adolescenziali. Altri giovani ultra politicizzati dei centri sociali discuteranno a lungo sul "compagno" Manu Chao oggi diventato borghese e qualunquista, venduto perché tanto lui i soldi ce li ha.
Tutte queste categorie (e naturalmente altre ancora) non ascolteranno il suo disco. E faranno male perché questo è un disco che parla di loro e che forse proprio a loro vorrebbe parlare. Perché se queste persone volessero ascoltare sentirebbero il gusto della terra e di una vita selvaggia che non gli appartiene, l'odore della strada (della calle in Me LLaman Calle), il calore del sole (Rainin Paradize) e quella lama di luna ghiacciata (Besain De La Lune), quella "sonata si stelle", di cui già parlava l'amico Tonino Carotone. E poi il romanticismo della lingua italiana (c'è una bellissima canzone intitolata A Casa che accarezza con parole d'amore così lievi da svanire non appena pronunciate), clown sanguinanti (The Bleeding Clown), vite sbagliate e geniali ( La vida tombola dedicata a Maradona).
Questo disco potrebbe aiutare qualcuna di quelli che non lo ascolteranno. Se pensate di essere tra di loro, almeno provateci. Perché Manu non è che non lo sa che tutto intorno è Siberia, che tutto intorno fa tanto freddo. Ma almeno lui ci prova a fare qualcosa per cambiare la sua vita e la sua Piccola Radiolina è tutta qui: un fiore in un campo ghiacciato.