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La Luna Fredda

 
In una gelata notte di dicembre, con una luna piena che si staglia brillante nel cielo nero di New York e la paura diffusa tra la gente di un nuovo 11 settembre, un killer spietato colpisce due volte a poche ore di distanza.

Sulle scene dei delitti lascia il suo "biglietto da visita", un costoso orologio con le fasi lunari sul quadrante e un messaggio firmato: "La Luna Fredda piena nel cielo brilla sulla terra morta e dice che è ora di finire il camino cominciato con la nascita. L'OROLOGIAIO".

Tutto lascia supporre che i due omicidi non siano destinati a rimanere gli unici
. Il criminalista Lincoln Rhyme e i suoi collaboratori hanno a disposizione solo poche ore per fermare quel killer geniale e meticoloso ossessionato dal tempo, che pianifica i suoi delitti con precisione cronometrica.

E Amelia Sachs fatica a conciliare la caccia all'Orologiaio con la sua prima indagine autonoma. Il caso di un apparente suicidio che la porterà a scoprire inquietanti rivelazioni sul proprio passato che potrebbero minare alle basi il particolarissomo rapporto con Linclon.

Fortunatamente compare sulla scena dell'inchiesta un'inattesa quanto provvidenziale alleata per Rhyme: l'agente speciale del Bureau of Investigation della California Kathryn Dance, esperta nella lettura del linguaggio non verbale negli interrogatori, un vero lie detector vivente.

Nonostante Rhyme si mostri scettico sull'attendibilità delle testimonianze e Kathryn nutra poca fiducia sulle prove fornite dai rilievi effettuati, la loro bizzarra collaborazione riesce a smontare quello che via via si configura come un meccanismo a scatole cinesi fatto da inganni e doppi giocchi. Perchè l'Orologiaio è così interessato a un antico reperto conservato al Metropolitan Museum? E perchè ha comperato dieci orologi uguali?

Con il contributo del resto dell'èquipe investigativa -l'ostinato Sellitto, il tecnologico Cooper, il ruvido Bo Haumann e Ron Pulaski la giovane recluta già incontrata ne La Dodicesima Carta - l'identità del fantomatico serial killer comincia a prendere forma, mentre lo scenario delle sue azioni si fa sempre più minaccioso, coinvolgendo la guerra in Iraq e lo spettro di un attentato...

La Luna Fredda tiene il lettore con il fiatto sospeso fino all'ultima pagina, in una trama dal perfetto meccanismo a tempo che scandisce continui cambiamenti e colpi di scena a non finire, interpretata da un killer che non è solo un pazzo stravagante, ma l'assassino più astuto, il cattivo più spaventoso mai creato dalla mente geniale di Jeffery Deaver.


Jeffery Deaver merita davvero con questo romanzo di essersi guadagnato da parte del “Times” il titolo di “più grande autore di thriller dei giorni nostri”. In effetti, pur seguendo due inchieste diverse, Lincoln Rhime e la sua assistente preferita Amelia Sachs (c’è sempre stato del tenero tra i due), riescono in modo magistrale grazie alle loro indiscutibili capacità a risolvere un caso complesso.

Lincoln, e in parte Amelia, inseguono uno psicopatico serial killer, Amelia indaga per conto proprio su una banda di poliziotti disonesti : le due piste alla fine convergono, ed è grande l’abilità di Deaver nel tener sempre desta l’attenzione, con ripetuti capovolgimenti di scena e situazioni drammatiche degne della miglior letteratura poliziesca. Amelia, dopo qualche delusione legata ai sospetti sul padre poliziotto ingiustamente coinvolto in un losco affare di tangenti, sta per lasciare la sua attività attratta da un’agenzia privata di Security : i meriti acquisiti sul campo nella soluzione dell’inchiesta ed i buoni consigli di Lincoln Rhime la convincono però a desistere dai suoi propositi.



Grande è la tensione del romanzo, non c’è un attimo di allentamento .
Ed è un vero e proprio colpo di scena la rivelazione delle reali motivazioni dello spietato killer : la messa in scena dei delitti nasconde un fine ultimo distruttivo che solo l’abilità dell’Autore riesce a non far trapelare fino all’ultimo.

Da sottolineare la meticolosa precisione del criminalista tetraplegico Lincoln Rhyme, protagonista di tanti thriller di Jeffery Deaver, che, come al solito, detta le linee guida dell’inchiesta dal suo attrezzatissimo studio, con i consueti elenchi minuziosi di appunti sui presunti assassini, sulle scene dei delitti, sulle vittime, sul modus operandi : elenchi che possono interessare i lettori più curiosi, ma che possono anche essere saltati a piè pari senza danni per il prosieguo della lettura. Un thriller da non perdere, in conclusione, degno di essere accostato al più famoso “Il collezionista di ossa”

Jeffery Deaver, ex-avvocato, vive tra la California e la Virginia. Più volte finalista all'Edgar Award, vincitore di tre Ellery Queen Reader's Award, definti da The Times "il più grande scrittore di thriller dei giorni nostri", ha conosciuto il successo internazionale con Il collezionista di ossa la prima indagine di Lincoln Rhyme e Amelia Sachs - da cui è stato tratto il film omonimo- seguita poi da Lo schelettro che balla, La sedia vuota, La scimmia di pietra, L'uomo scomparso e La dodicesima carta.
 

E' autore anche di Pietà per gli insonni, Il silenzio dei rapiti, La lacrima del diavolo, Profondo blu, Sotto terra, della raccolta di racconti Spirali e del thriller storico Il giardino delle belve (Ian Fleming Steel Dagger Award 2004).

Ha inoltre curato Suspence, antologia dei migliori autori di thriller di tutti i tempi.

www.jefferydeaver.com
 
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